Tiziano Terzani
1938
Tiziano Terzani nasce il 14 settembre 1938 a Firenze nel quartiere popolare di Monticelli.
Viene incoraggiato dagli insegnanti a proseguire gli studi e i genitori sono costretti a impegnare i pochi averi al Monte di Pietà perché il figlio possa ricevere un’istruzione adeguata. Si iscrive così alla facoltà di Giurisprudenza della Scuola normale Superiore di Pisa.
1962
Nel 1962 trova lavoro all’Olivetti di Ivrea. Dopo i primi duri anni di gavetta gli viene assegnato l’incarico di reclutare nuovi laureati nelle filiali europee e internazionali. È un’occasione favolosa. Terzani inizia a viaggiare in tutto il mondo. Nel 1965 è in Giappone: la sua prima volta in Asia. Nel 1966 in Sud africa, dove documenta gli orrori dell’apartheid scrivendo i primi reportage.
1967
Terzani prende l’aspettativa dall’Olivetti e si trasferisce negli Stati Uniti, dove racconta l’America del Vietnam. Nel 1969 diventa pubblicista del Giorno, dove conosce Giampaolo Pansa, Bernardo Valli, Natalia Aspesi, Paolo Murialdi. Tra il 1971 e il 1972 diventa corrispondente in Asia per il Der Spiegel e sul fronte italiano per L’Espresso. Si trasferisce a Singapore con la moglie Angela e i due figli Folco e Saskia. I suoi coraggiosissimi reportage sulla Guerra in Vietnam diventano la base per il suo primo libro, Pelle di leopardo. Diario vietnamita di un corrispondente di guerra: 1972 – 1973.
1975
Risiede con la famiglia a Hong Kong. Collabora con la Repubblica. Nel ’77 è in Cambogia. L’olocausto cambogiano verrà raccontato nel libro Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia. Nel 1980 apre la redazione di Der Spiegel a Pechino.
1984
Viene arrestato dalle autorità cinesi per crimini controrivoluzionari. A seguito dell’intervento del Presidente Pertini viene liberato, ma gli è vietato l’ingresso in Cina, per sempre. Questa sua terribile esperienza sarà raccontata nel volume La porta proibita.
1988
Terzani si trasferisce a Tokyo e passa al Corriere della Sera. Nel 1990 lascia Tokyo per Bangkok. Nell’estate del ’91 il golpe contro Gorbacvëv lo sorprende al confine tra U.R.S.S. e Cina. Raggiunge Mosca, attraversando 9 delle 15 repubbliche sovietiche e assiste in diretta al crollo dell’impero comunista. Ne ricava un diario di viaggio, Buonanotte, signor Lenin, «un libro splendido» secondo il grande reporter Ryszard Kapúscínski.
1993
Nel ’93 viaggia senza mai prendere aerei per rispettare la profezia di un indovino. È il pretesto per descrivere l’Asia travolta dalla globalizzazione. Da questo viaggio nasce Un indovino mi disse.
1996
Dopo 25 anni di lavoro, e oltre 200 reportage, lascia Der Spiegel.
Nella primavera del ’97 gli viene diagnosticato un cancro. Inizia le cure e affronta la malattia come un altro scoop da indagare e capire. Nel giugno '98 su iniziativa di Mario Spagnol, direttore della Longanesi e suo mentore, pubblica una collezione dei suoi migliori articoli, In Asia.
1999
Dal ’99 si ritira in India, sull’Himalaya. L’11 settembre 2001 e lo scoppio della guerra in Afghanistan lo spingono a rimettersi in marcia. Scrive una serie di articoli e riflessioni che raccoglie nel volume Lettere contro la guerra.
2003
Nel 2003 si ritira per completare la sua ultima fatica, Un altro giro di giostra.
2004
Il 28 luglio, muore nella valle dell’Orsigna, in Toscana.
2006
Esce La fine è il mio inizio, dialogo con il figlio Folco in cui Terzani tira le somme di una vita.
«Questa è la fine, ma è anche l’inizio di una storia che è la mia vita e di cui mi piacerebbe ancora parlare con te per vedere insieme se, tutto sommato, c’è un senso.»